sabato 15 novembre 2008

Barbone diventa star su Facebook


Miracoli del social network. Un immigrato di colore che frequenta abitualmente la metropolitana di Napoli è diventato un vero e proprio divo del web, meritandosi perfino un fan club su Facebook con 1350 iscritti.
Il segreto del "successo" sarebbe nel suo caratteristico modo di chiedere l'elemosina intonando un perentorio e reiterato "spicc", termine che in un napoletano appreso significherebbe "spiccioli!". Questo intercalare pare aver affascinato studenti e lavoratori pendolari che usano quotidianamente la metro di Napoli, al punto che il termine "spicc" sarebbe addirittura entrato a far parte del gergo urbano partenopeo per identificare qualcosa che "vale pochi spiccioli".
Penso si tratti del primo caso di clochard che diventa tanto famoso in rete. Chissà come reagirebbe se lo sapesse.

lunedì 10 novembre 2008

Tutti su Berlusconi e intanto.....

.....Bassolino scappa con il malloppo. Sinistrorsi e benpensanti si accaniscono su Berlusconi e sui suoi processi preparati a tavolino dai quali è sempre uscito assolto. Nel frattempo Bassolino si candiderà alle europee nel silenzio di tutti e scapperà a Strasburgo con il malloppo. Come scrive IlGiornale.it: "Bassolino è sott'inchiesta da tempo per abuso d'ufficio, frode in forniture pubbliche e truffa ai danni dello stato perché con il suo modo di fare non avrebbe impedito l'incancrenirsi delle irregolarità nel contratto con le società Fibe e Fisia (riconducibili al colosso Impregilo) incaricate di smaltire i rifiuti secondo regole ferree ma puntualmente disattese.
In particolare - scrivono i pm - il commissario Bassolino «non impediva, realizzava e consentiva la perpetua violazione degli obblighi contrattuali dell'Ati in relazione alle gestione dei rifiuti», anche a fronte dell'«evidente e notoria» mancata raccolta dei sacchetti disseminati in ogni dove."
Dov'è il giustizialista Di Pietro, dove son Grillo, D'Alema e Veltroni?

La tirannia psicologica degli anti-berlusconiani

Ricordo di un bidello della mia università che mi disse sotto voce di essere elettore di Berlusconi. Aveva vergogna di farlo sentire a colleghi, professori e studenti. Mi incazzai non poco con quel bidello!!

martedì 4 novembre 2008

Troppo miele su Obama

Dal Blog di Marcello Foa

La stampa europea da nove mesi fa il tifo per Obama, quella italiana ancor di più (con qualche eccezione): è estasiata. Obama è perfetto, Obama è imbattibile, Obama sarà un superpresidente. Purtroppo anche la stampa americana sta dando una pessima prova di sè. Dico purtroppo perchè vedo i media oscillare tra i due estremi: fino a un paio di anni fa si sono fatti abbindolare con sconcertante facilità dagli spin doctor di Bush, ora eccedono in senso opposto e tirano la volata al candidato democratico. Senza ammettere la propria partigianeria ovviamente.

Due pesi e due misure: con John McCain sono stati severissimi, con Sarah Palin spietati, mentre a Barack Obama hanno perdonato tutto e hanno sorvolato volentieri sulle numerose gaffe di Joe Biden.

Negli ultimi giorni il tifo è diventato palese. Il Los Angeles Times è entrato in posseso di un video in cui si vede Obama mentre brinda all’onore di un ex dirigente dell’Olp in una serata in cui alcuni palestinesi accusano Israel edi terrorismo, ma il quotidiano rifiuta di pubblicarlo. Eppure nessuno dice nulla, nessuno protesta, nessuno si indigna.

I magistrati in Florida hanno appurato che gli attivisti del movimento progressista Acorn hanno registrato illegalmente diverse migliaia di elettori. Anche in questo caso silenzio.

Il sito Drudge Report ha scoperto un’intervista radiofonia del 2001 in cui Obama critica la Corte Suprema e rivendica le virtù della redistribuzione della ricchezza, ma i grandi media l’hanno ignorata.

Qualunque velina del partito democratico viene ripresa con entusiasmo. L’altro giorno lo staff di Obama ha annunciato un discorso storico, concludente, il colpo del Ko. In realtà ha ripetuto gli soliti slogan, ma la stragrande maggioranza dei media l’ha assecondato. Gli affondi di McCain invece sono stati relativizzati, sminuiti. E via su questo tono.

Se Obama verrà eletto, il merito sarà in parte della stampa americana cosiddetta indipendente, che ha volontariamente abdicato ai principi di oggettività. Tra gli urrah di quella europea…

Chi ha paura del Google cattivo?

Via MyMarketing.Net

E’ notizia di questi giorni che Google, nello scorso mese di agosto, ha ulteriormente consolidato la propria posizione predominante tra i motori di ricerca USA, con una quota di mercato pari al 63%, mentre la seconda posizione di Yahoo! si è ulteriormente indebolita, scendendo sotto il 20%.

Questa notizia, unita a quella dell’accordo concluso circa tre mesi fa tra Google e Yahoo! (salutato da molti profeti un po’ troppo avventati del web, come un’altra tappa del luminoso futuro che ci attende), non può che preoccupare sempre di più i maggiori competitors del primo motore di ricerca mondiale, ma anche molti altri protagonisti della rete. Tuttavia, a quanto pare, l’intesa stipulata tra i due colossi potrebbe presto finire sotto la lente dell’antitrust USA, con la possibilità che presto, anche quella europea, possa decidere di esaminare la questione.
L’accordo di cui sopra, permetterebbe, infatti, a Google di controllare probabilmente molto più dell’80% della pubblicità online a stelle e strisce. Già oggi il motore di ricerca di Mountain View ne controlla una cospicua parte, soprattutto per quello che riguarda la pubblicità attuata tramite link evidenziati tra i risultati delle ricerche online effettuate dagli utenti.
E’ evidente come il raggiungimento di una così ampia fetta del mercato pubblicitario web da parte di un singolo soggetto, non può essere una buona notizia per tutti gli altri operatori della rete (e forse alla lunga neanche per gli utenti), visto che tutti, chi più chi meno, traggono dal sempre più fiorente mercato della pubblicità online, parte dei propri ricavi.
I monopoli, in questo come in molti altri ambiti, sarebbero sempre da evitarsi, come ben sappiamo noi italiani, anche quando il monopolista sembra tanto buono, simpatico, intelligente e ‘web-oriented’.

Ernesto Maschilla