giovedì 26 marzo 2009

In aula l'uomo-comunicazione di Bassolino Sindaco

Un altro tassello dell'interminabile vicenda istituzionale napoletana

via Napolionline

Dario Scalabrini, capo della segreteria di Bassolino quand'era sindaco e organizzatore delle sue campagne elettorali, per più di un anno curò le comunicazioni esterne di Fibe e, in alcuni casi, segnalò ai vertici dell'azienda i nomi di persone interessate all'assunzione.
È emerso nel corso dell'udienza del processo Bassolino che si è svolta ieri nell'aula bunker. Scalabrini, che oggi è presidente dell'Ente provinciale per il turismo, è stato ascoltato ieri come teste. I pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo gli hanno rivolto domande sulla sua carriera professionale: impiegato comunale, fu nominato da Bassolino capo della sua segreteria; nel 2001 si dimise per dedicarsi all'organizzazione di eventi; poco dopo, cominciò a collaborare con Fibe occupandosi della strategia di comunicazione.
In quel periodo, come gli stessi vertici dell'azienda avevano previsto, Scalabrini ricevette numerose richieste di segnalazione; moltissime rimasero lettera morta, ma in un paio di casi, ha ammesso il teste, «girò» ai suoi contatti nella Fibe i foglietti con i nomi: si trattava di persone che avrebbero potuto svolgere mansioni modeste. La circostanza era stata riferita durante le indagini da Salvatore Acampora, ex direttore tecnico del commissariato di governo e a sua volta imputato.
Prima di Scalabrini è stato ascoltato il professor Ettore D'Elia, subcommissario di governo all'epoca della gestione Rastrelli.
D'Elia ha ribadito come, fin dal primo momento, si era stabilito che, in attesa della costruzione dell'inceneritore, il cdr prodotto negli impianti campani sarebbe stato portato altrove.

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