martedì 28 aprile 2009

Customer Care Trenitalia

Stamattina volevo consegnare al personale di binario di Trenitalia il breve questionario di verifica della customer satisfaction che ho compilato ieri sera. Ebbene, non se lo volevano prendere ed ho dovuto quasi insistere per darglielo. E pensare che avevo risposto con grande positività alle richieste di giudizio!

lunedì 27 aprile 2009

Google scout

Da scout mi ha fatto impazzire il lettering di Google che ci siamo ritrovati oggi. Il nomino era scritto in morse!

giovedì 16 aprile 2009

Zuckerberg-Anderson e l'arte del sorpasso


Riprendo il titolo di una trasmissione di Radio24 che adoro. Negli USA Facebook è a 9 milioni di visitatori da MySpace. A quando il sorpasso?
il grafico è tratto da TechCrunch.

mercoledì 15 aprile 2009

Amazon.com e l'etica degli algoritmi

Su TechCrunch un lungo ed interessante articolo su come gli algoritmi utilizzati da Amazon.com hanno portato all'eliminazione di molti libri che trattavano tematiche a sfondo gay/lesbo.

Vini-Pregiati.it: Il concorso che proietta la riffa nel futuro


Riffa, da riffare, che vuol dire contendere, lottare. Un termine che deriva dall'antico dialetto siciliano. Molto simile ad altre parole di lingue diverse: il francese riffer (rapire), il tedesco riffen (prendere con violenza, ghermire, afferrare), l'inglese to rifle (rubare).
In ogni lingua questo strano termine riporta al fugace gesto di strappare via qualcosa e portarselo a casa.
Negli anni ha preso ad identificare un'attività ben precisa e punita per legge, e cioè l'offrire premi al pubblico mediante sorteggio di uno o più numeri o con il riferimento alle estrazioni del lotto pubblico.
Oggi Vini-pregiati.it riscopre questa antica tradizione e la ripropone in chiave blogosferica con un concorso sfizioso e ben congeniato.
Il premio che viene "riffato" è una fornitura di Nobile di Montepulciano , attorniata da alcuni simpatici gadgets.
Il concorso è destinato a tutti i blogger, li prende per la gola e fa parlare di sè, tutte carte in regola per avere successo.

Un tassello della libertà sessuale nell'universo islamico


La copertina della rivista Jasad, la quale, raffigurando un pube di donna coperto dalle mani, dove l'ombelico è ben visibile, vuole rappresentare tutta la carica di rottura con la rigida morale religiosa che la circonda.

L'iniziativa editoriale nasce in Libano ed è distribuita in tutto il mondo di lingua araba. Jasad (=Il Corpo) si autodefinisce come "rivista culturale periodica specializzata nella letteratura, le scienze e le arti del corpo".

Come scrive Limes, a sfogliarla si è sorpresi nel vedere tante riproduzioni di stampe e foto di nudi, falli delle più disparate fogge, seni e pubi femminili.

sabato 11 aprile 2009

Comunicazione unificata tra i vigneti

Dalla newsletter Wireless4innovation
La necessità di garantire una più efficace comunicazione tra le sedi italiane e internazionali, ha spinto Masi Agricola, nota azienda vinicola, ad adottare una soluzione di Unified Communication. L’azienda veronese ha cercato la soluzione che potesse maggiormente assicurare una comunicazione affidabile tra le sedi, 6 in Italia e 2 all’estero, e i vigneti distribuiti in tutto il mondo a favore di un allineamento produttivo, necessario soprattutto per aziende caratterizzate da una decentralizzazione dell’attività. La soluzione scelta, fornita da Cisco, consta di un sistema integrato di voce, dati, componente security e apparati di rete in un’unica infrastruttura di rete IP. Primi step del progetto sono stati la migrazione al VoIP e la sostituzione del vecchio centralino con quello IP, installato su un server, che gestisce l’infrastruttura telefonica nella sua interezza e la fornitura di IP Phone ai propri dipendenti. Inoltre, sono state interconnesse via wireless alcune cantine, con un conseguente miglioramento nella reperibilità delle persone in un’area di 5 km quadrati. La Unified Communication ha avuto ripercussioni positive anche in termini di razionalizzazione delle chiamate interne ed esterne, di gestione centralizzata e ottimizzata dell’infrastruttura telefonica, nonché di riduzione dei costi associati alle comunicazioni.

giovedì 9 aprile 2009

Il rispettoso silenzio dei blogger

In questi giorni di lutto e commozione molti avrebbero previsto una corsa dei blogger a cercare spazi di visibilità parlando del terremoto in tutte le sue sfaccettature. Invece c'è stato una sorta di movimento spontaneo e collettivo del silenzio, laddove ogni blogger si è ben guardato dal riempire di parole vuote il dolore di questi giorni.
questo conferma che una forte etica è caratteristica fondante della blogosfera e mi onoro di farne parte.

mercoledì 8 aprile 2009

Coca Cola a lezione

Oggi ho avuto a lezioen un dirigente di Coca Cola Italia. Non ho resistito dal chiedergli se è vero che la Sua azienda impone ai distributori margini bassissimi. Il docente in quesitone si è affrettato a negare la storia, mah, non mi convince.

martedì 7 aprile 2009

Commercial di Twitter

Il primo commercial della Twitter. Forse esagera un pochino quando dice che solo il 26% di chi lo vedrà non ha mai sentito parlare di Twitter, ma in compenso mi piace.

La GDO tema caldo del marketing attuale

In questa interessante intervista di Alessandra Mariotti e Carlo Odello tratta dal blog Grappanews si può scorgere, da un punto di vista singolare, il potere che oggi detengono le aziende della GDO.

Sul rapporto tra la grande distribuzione organizzata e i grappaioli Grappa News ha intervistato un alto dirigente di una nota GDO. L'intervistato ci ha chiesto di mantenere l'anonimato per potere parlare in modo più franco e diretto e spiegarci davvero come il mondo della distillazione e la GDO potrebbero lavorare meglio insieme.

Il consumatore della grande distribuzione è pronto a comprare distillati di qualità in questo momento di crisi?
Innanzitutto ci tengo a precisare che ci troviamo in una fase complessa del mercato. Abbiamo da un lato una diminuzione dei consumi di alcolici fuori casa, distillati compresi, visti i severi controlli sul tasso alcolemico. Dall’altro lato siamo in un momento di crisi generale e i consumatori tendono a lasciare sugli scaffali prodotti di alto livello perché considerati troppo costosi. A mio parere alcuni margini per intervenire ci sono. I distillatori potrebbero per esempio proporre formati da 50 cl e non più da 70 cl così da invogliare il consumatore all’acquisto: da un lato spenderà meno, dall’altro però acquisterà più spesso il distillato. Continuare a proporre grappe con prezzi da oreficeria non è davvero consigliabile in questo momento di crisi.

Prezzi più bassi a scapito della qualità?No, direi piuttosto che i distillatori dovrebbero orientarsi verso prodotti nuovi proponendoli in modo innovativo ai consumatori non tanto nel packaging quanto nei valori a essi associati.

Ci può fare qualche esempio?Penso ai distillati da monovitigni del Sud Italia e delle isole da valorizzare legandoli alla tipicità del territorio. Il consumatore sarà invogliato all’acquisto di quelle grappe perché gli ricorderanno la vacanza in quelle terre. Un altro prodotto nuovo da esplorare sono le grappe dal gusto femminile o quelle ottenute da vinacce legate ai vini da dessert.

Il rapporto tra i buyer e i distillatori: qual è la sua esperienza?La mia impressione è che a volte i distillatori non abbiano ben chiari né i meccanismi della GDO con cui interagiscono né il mercato in cui vogliono operare. Si stupiscono per esempio per i costi dell’inserimento o fanno richieste non pertinenti perché non si informano preventivamente sulla scala di prezzo. C’è chi mi propone di entrare con un prodotto che ha lo stesso livello di altri tre che la mia GDO già vende: perché dovrei far correre il rischio di inserire quel distillato al posto di un altro non sapendo se venderà?

Quali consigli si sente di dare ai distillatori per superare queste incomprensioni?Senz’altro dovrebbero informarsi meglio sul mercato e, se possibile, presentarsi non singolarmente, ma in un raggruppamento perché non è semplice per una GDO aprire a un piccolo fornitore. Consiglio inoltre di lavorare in esclusiva o con linee particolari. Non ultimo i produttori dovrebbero conoscere meglio i loro consumatori: in Piemonte vanno prodotti piemontesi, in Veneto quelli del Triveneto. Al Sud le grappe vanno meno perché è forte il brandy a eccezione dell’agropontino dove c’era una colonia di veneti e il consumo è rimasto radicato.

E la GDO da parte sua come potrebbe aiutare i distillatori con i prodotti a scaffale?
Una sinergia importante tra distillatori e GDO da sfruttare meglio è quella sul fronte dell’informazione ai consumatori. I distillati andrebbero senz’altro fatti conoscere meglio ai consumatori e la GDO può essere un buon punto d’incontro. Non credo però nell’efficacia delle degustazioni nei punti vendita perché i consumatori tendono a non assaggiare a stomaco vuoto. Ritengo sia meglio puntare su brevi corsi e seminari con gadget da lasciare ai potenziali acquirenti. Sono però convinto che la pubblicità diretta incida ancora molto sulla scelta di acquisto del consumatore.