venerdì 29 maggio 2009

Insalata di Sassoli "a La Russa"



L'altro ieri non ero stanco al tal punto da non potermi gustare un sano quarto d'ora di Porta a Porta prima di dormire. Ebbene, mai scelta fu più azzeccata, avendo avuto l'onore di assistere in diretta alla preparazione di una ricetta esotica e gustosa: l'insalata di Sassoli "a La Russa".

Il giornalista Rai votato alla politica europea senza arte nè parte viene sminuzzato, triturato e servito con olio e aceto dallo scafato ed impietoso ministro Pdiellino.

Le battute che segnano il Ko di Sassoli per me sono queste:
(non riporto il testo in modo letterale)

Sassoli: Lei si è candidato alle europee sapendo che il parlamento europeo è incompatibile con la sua carica!

La Russa: lo ha fatto anche D'Alema, cosa ne pensa lei, ha sbagliato?

Sassoli (all'angolo, dopo un lungo tentennamento: si, hanno sbagliato tutti quelli che lo hanno fatto!


E vabbè, in questo caso si può anche apprezzare la sincerità del Sassoli che pur di sostenere la propria posizione morale si mette anche a criticare lo sterminatore di leaders del PD Massimo D'Alema. Ma nel prossimo scambio di battute si verifica l'irreparabile.

Sassoli si lancia in una sorta di sermone lunghissimo su come deve diventare la politica nei prossimi anni, roba del tipo: "bisogna recuperare la moralità, il rigore, il senso della comunità, la serietà bla bla bla" e va avanti così per 7-8 minuti buoni. Al che il mefistofelico lo interrompe dicendo in modo perentorio:

Vabbene me lo segno, nel frattempo parliamo di cose concrete?

Penso che questa citazione troisiana sia lo spartiacque tra la vita e la morte di Sassoli in quella puntata di Porta a Porta. La contrapposizione tra chi farnetica e chi invece riporta alla realtà, almeno se si resta nella sfera della comunicazione politica, la realtà è un altro argomento.

Tuttavia credo che la politica sia fatta per il 90% di comunicazione politica e per il resto di fatti, fate voi i conti sul futuro di Sassoli.

lunedì 11 maggio 2009

Obama fa il Berlusconi e piace ai media italiani

E' vero che le battute e le gags del nostro presidente del consiglio spesso cadono in momenti poco o per niente opportuni, mentre la serata che ha visto protagonista Barack Obama l'altra sera aveva una carattere più propriamente "leggero".
Tuttavia mi sorprende vedere come la vena comica di Obama venga accolta con grande favore dai nostri media, gli stessi che attaccano Berlusconi quando esprime il ben più divertente italico sarcasmo.
Alla prima cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca delle varie testate giornalistiche, Obama ne ha sfoderato di mitiche.
Una delle battute migliori l’ha dedicata a Hil­lary: "Siamo stati rivali, ma og­gi non potremmo essere più vicini: appena è tornata dal Messico, mi ha subito abbrac­ciato suggerendomi di andar­ci",
Aldilà di ogni schieramento politico, che non mi interessa in questa sede, ancora una volta si conferma il provincialismo della nostra intelligenzia, che accoglie con ovazioni tutto ciò che viene dall'estero e non apprezza mai ciò che si produce in casa.